“Essere fortemente abitati”

Ernesto Olivero (fondatore del SERMIG di Torino), nel 1994, durante la guerra di Somalia incontra Annalena, questo il suo racconto.

Ero a Mogadiscio, un generale mi ha detto: “Se vuoi ti porto a conoscere una persona speciale”.Andammo a Merka. Lei aveva qualche libro di spiritualità ed entrammo subito in sintonia.

Le ho chiesto: “Mi fai visitare la cappella?”. “Quale cappella?” mi ha risposto, “non ho neanche la Bibbia, me l’hanno rubata”. Aveva un occhio nero. Le ho chiesto come mai.

“Qui sanno tutti che faccio carte false per comprare cibo per i miei malati  – mi ha raccontato – e allora alzano i prezzi ogni giorno, dicendo che io, tanto, i soldi ce li ho. Ieri ho protestato e mi hanno picchiato”. Però non viveva quella situazione con rancore. Era lì per una esigenza d’amore.

Dall’ospedale ci portò a visitare le scuole. Lungo la strada molti ci guardavano e indicandola la deridevano. Lei diceva di non farci caso, perché era sempre così.  Non si sognava mai di parlare di Cristo eppure l’accusavano di fare proselitismo, non con le parole ma con l’amore che aveva per i più deboli.

“E’ così che parli del tuo Dio” le dicevano, ed era la verità. Di fronte alle minacce restava ferma, irremovibile come Cristo davanti ai suoi accusatori: “Che male ho fatto perché tu mi colpisca?”.

Le ho chiesto: come si resiste in una situazione così tesa? La risposta me l’ha data con un movimento impercettibile delle labbra che rivelava un enorme pudore: ”In questa solitudine si può resistere solo se si è fortemente abitati”. Era il segreto della sua forza: essere abitata da Dio, essere casa di Dio.

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